Harwa è personaggio enigmatico nella storia dell’Egitto antico. Visse tra la fine dell’VIII e l’inizio dell’VII secolo, quando la Valle del Nilo era in mano ai faraoni nubiani della XXV Dinastia. Detenne la carica di Grande Maggiordomo della Divina Adoratrice, una posizione che gli permetteva di gestire le ingenti risorse dello stato tebano, retto ormai da tre secoli dai sacerdoti del dio Amon di Karnak e che abbracciava tutto l’Egitto meridionale.
Il suo cenotafio (TT 37), scavato nella necropoli dell’Assasif centrale, è uno dei monumenti funerari più estesi dell’intera storia faraonica. Nella sua organizzazione spaziale ricorda la successione degli ambienti di un tempio. La finissima decorazione a rilevo è annoverata tra i migliori esempi dell’arte del periodo che, poiché riprende e rielabora modelli più antichi viene considerata “rinascimentale”.Pochi anni dopo la morte di Harwa, Akhimenru, suo successore alla carica di Grande Maggiordomo della Divina Adoratrice, utilizzò una porzione del corridoio del cenotafio di Harwa, per realizzare il proprio monumento funerario (TT 404).